Assemblea Ance, De Albertis: cinque priorità per tornare a crescere

Si è tenuta ieri a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, l’Assemblea nazionale dell’Ance. Dopo una prima parte, nella quale sono intervenuti il sociologo Giuseppe Roma e il Direttore del Centro studi di Confindustria, Luca Paolazzi, dedicata all’analisi dei dati relativi al settore e alle prospettive di crescita del comparto, volano per l’intera economia del Paese, il Presidente De Albertis ha preso la parola per illustrare, in una dettagliata e ampia relazione, le priorità necessarie per tornare a crescere. In particolare, il presidente Ance ha richiamato la necessità di “un grande Piano di sviluppo industriale e infrastrutturale capace di innovare in profondità tutto il Paese”.
Cinque le linee d’azione per raggiungere questo obiettivo: manutenzione e miglioramento delle infrastrutture esistenti; accelerazione e ampliamento del piano di riqualificazione degli edifici scolastici; assegnazione delle risorse necessarie per la riduzione del rischio idrogeologico; investimento sui beni culturali e sul turismo, soprattutto nel Mezzogiorno, e recupero e risanamento infrastrutturale e sociale delle periferie.
De Albertis non ha mancato poi di richiamare il tema del codice degli appalti definito “una vera e propria rivoluzione”, ma che come ogni processo innovativo necessita di “un periodo di assestamento per poter essere assimilato”. Di qui la richiesta avanzata al Governo di “varare una moratoria che fino al 31 dicembre consenta alle amministrazioni di bandire le gare già pronte basate su progetti definitivi “.
Immediata la risposta del Ministro Delrio che si è detto favorevole alla proposta del Presidente De Albertis di un Piano industriale di sviluppo del settore e poi successivamente, in una nota diramata dal Ministero delle infrastrutture, ha annunciato “l’apertura di un tavolo di confronto rispetto alla fase transitoria per affrontare con Ance e Enti locali la fase transitoria e l’andamento del mercato delle opere pubbliche, con componente prevalente dell’edilizia, cha ha comunque visto tra gennaio e giugno un aumento di 4 miliardi rispetto all’anno scorso”.